martedì 20 novembre 2012

Illuminazione pubblica con Fotovoltaico

Altra domanda che ci poniamo spesso è come mai i comuni spendono milioni euro per costruire (e spesso non finire per mancanza di fondi) strutture spesso non necessarie anzicchè utilizzare parte dei fondi per iniziare una politica di sostituzione degli impianti di illuminazione pubblica con tecnologie sostenebili e meglio controllabili.


Esistono sistemi che integrano pannelli fotovoltaici a sistemi di illuminazione a led crepuscolari che coniugano risparmio energetico e design tutt'altro che brutto.

Tali accorgimenti consentirebbero ai comuni di risparmiare centinaia di miglia di euro sia in termini di azzeramento di consumi sia in termini di possibilità di reinmettere nella rete l'energia prodotta in esubero (senza valutare il fatto che l'utilizzo dei led consente un risparmio energetico pari fino al 80% del normale).

Spesso un limite a tali investiemnti è proprio l'esborso iniziale necessario per sostituire tutti i punti di illuminazione della città; a questo punto ci sorge spontanea una domanda: avranno mai soldi sufficienti per convertire tutti i punti luce?

Purtroppo la risposta è semplice e scontata... NO!


Come possiamo cambiare le cose se il motivo del cambiamento è sempre legato al denaro? E' possibile che non esistano alternative? E' possibile che non si possa iniziare a cambiare un pochino ogni volta per arrivare, magari in qualche anno, ad un risultato?

Se le cose continueranno ad andare avanti in questo modo l'unica certezza è che nulla cambierà fin tanto che la situazione diventerà insostenibile.

Facciamo informazione; chiediamo alle persone, agli amministratori locali ed alle istituzioni centrali di fare qualcosa!

Spesso fare qualcosa non vuol dire tirare fuori soldi ma incentivare processi virtuosi.

Una proposta sarebbe dare degli incentivi fiscali alle aziende produttrici/istallatrici di sistemi fotovoltaici per l'illuminazione pubblica se procedono con un intervento con un piano di rientro dilazionato; in questa maniera l'azienda potrà permettersi di dilazionare il pagamento a fronte di un reale incentivo fiscale, il comune partirebbe con un processo di sviluppo della propria rete ad un costo dilazionato nel tempo che sarà in parte ripagato dal risparmio energetico e magari anche dalla vendita delle eccedenze energetich prodotte.

Non sono un tecnico ma mi chiedo se tutto ciò è almeno possibile!


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